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500 anni di Fairplay, eccellenza italiana ed emozioni a Villareale

gio 15 giugno 2017INDIETRO

di Ermanno Umberto Basilico
Membro del Comitato Scientifico di Golf People Magazine e inviato speciale all’Open d’Italia 2016 Dottore Commercialista e Revisore dei Conti
Senior Partner Interprof Group Milano-Saronno-Tirana

 

 

L’esatta origine dello sport del Golf non è del tutto chiara.... Pare che abbia avuto origine in Scozia nel tardoMedioevo mentre qualcosa di simile al golf è riconducibile ai Paesi Bassi.
In ogni caso il gioco del Golf come lo inten- diamo e concepiamo noi oggigiorno è un’in venzione scozzese del XV secolo, ma iniziato a praticare nel XVII secolo sempre nei Paesi Bassi e poi trapiantato in Scozia dove si è sviluppato, dove è stato costruito anche il primo campo permanente, così pure la prima asso- ciazione golfistica con le prime regole scritte e formalizzate.Con riferimento all’etimologia del termine, la parola Golf fu menzionata per la prima volta in uno scritto del 1457 su una Lista degli Atti del Parlamento di Scozia sui giochi proibiti come “Gouf”, probabilmente deriva- ta dalla parola scozzese “goulf” che significa “colpire o schiaffeggiare”.Ma, storia a parte, dovevamo attendere il 73° Open d’Italia per vedere numerose ed intere famiglie scorrazzare tra i green e gli stand, il parco giochi creato ad hoc, seguire con passione attenta i team in partenza dai tee, rilassarsi sdraiati sotto i maxi schermi degli score ammirando in diretta i colpi dei campioni sorseggiando un tè o una birra. Questa edizione dell’Open d’Italia è stata davvero strutturata in maniera molto accor- ta con ampissime risorse dedicate all’interno della splendida cornice del Golf Milano inserito nel Parco della Villa Reale di Monza: villaggio commerciale e main score Board, villaggio ospitalità, sala stampa, tribune al- lestite, family village, “demo days”, “prova il golf ”, villaggio dello sport e putting green. Un’apertura inedita mercoledì 14 settembre 2016 con trenta piccoli campioni di doma- ni tra i 6 ed i 14 anni in campo sul terzo per- corso del Golf club Milano per la U.S. Kids Pro Am, a dimostrazione che il Golf non è sport praticato solo da anziani decrepiti ma è uno sport anche per i più piccoli aspiranti. Tra i professionisti nomi di spicco: Danny Willet, Rafael Cabrera-Bello, Thorbjon Olesen, Francesco Molinari, Danny Ho- well, Marc Warren.Gli Italiani, come ai tempi di Adriano Pa- natta nel tennis, o di Alberto Tomba per lo sci, stanno scoprendo un gioco, anzi, uno sport fantastico, salutare, educativo che molto bene farebbe a giovani e meno giovani e giovanissimi che volessero intra- prendere una nuova, piacevole, divertente attività “agonistica” da amatori e, chissà, in un futuro non molto lontano da dilettanti e magari anche da professionisti.Forse le famiglie hanno intuito il bisogno di distogliere i figli dai Game Boy, dalle PS4, dai ; hanno forse capito che piccoli e grandihanno bisogno di stare all’aria aperta, di godere delle meraviglie della natura in cui sono immersi i campi da golf, di passeggiare, di chiacchierare, di osservare i giocatori più esperti per apprezzare questo difficile ma ton- do, circolare e morbido movimento chiamato swing, gioia e dolore di ogni golfista neofita, dilettante o professionista.Già! Questo movimento oscillatorio, non proprio naturale ma molto delicato ed elegante, richiama un non so che di fluttuante, ondeggiante, dondolante, sinuoso.... Agli ignari può sembrare che nel movimento ci sia una potente forza che arriva dalle braccia, dalle gambe...ma, fortunatamente, non è così!!! La forza, la velocità, sta tutta nell’abile, plasti- ca ed elastica rotazione dei fianchi e del bacino: come una molla che si avvita e si carica e, lasciata andare, si svita sferrando lo shot. All’apparenza sembra tutto così semplice, scontato ma, dietro questa croce e delizia dei golfisti c’è un lavoro duro, lungo, faticoso, fisico, mentale, di coordinamento, di concentrazione.
I grandi maestri dicono che per cominciare a divertirsi e vedere la palla “andare” oc- corre giocare 10.000 (sì, proprio diecimila) palline in campo pratica nel corso dell’al- lenamento. Tenuto conto che in una lezione di un’ora, soli o con maestro, si giocano al più 50 palline  e una lezione mediamente è bisettimanale - lascio al lettore il compito di calcolare il tempo necessario per prenderci la mano. Ecco dove sono necessarie la pazienza, la costanza, la perseveranza, la tenacia richieste da questo splendido sport.
Forse, i genitori, le famiglie italiane han- no iniziato ad intendere che il golf è veramente uno sport, un “gioco” che aiuta la crescita, la maturazione, lo sviluppo fisico e mentale, uno sport non più d’élite ma veramente alla portata di tutti e da praticare ovunque in Italia o nel Mondo, escludendo magari qualche “circolo di tradizione” o “d’alto bordo”, laddove effettivamente vige una rigorosa e quasi sfacciata étiquette d’altri tempi che oggigiorno potrebbe sembrare ai più giovani un po’ fuori luogo o forse, consi- derati i temperamenti degli attuali adolescenti, un pochino forzata!Non sono invece fuori luogo le regole che danno forma a questo sport: sono moltissime, particolari, alcune volte di difficile interpretazione ed applicazione. In compenso étiquette, regole e definizioni fanno una interessante cornice da studiare, recepire, metabolizzare e praticare.
L’anteprima delle regole è già un vasto programma di cosa si deve attendere un aspiran- te golfista, e che suona un po’ come un sutra indiano:“Gioca la palla come si trova, gioca il campo come lo trovi e se non puoi fare l’una o l’altra cosa, fa ciò che è giusto. Ma per fare ciò che è giusto hai bisogno di conoscere le Regole del Golf”, regole valide in tutto il mondo e per tutte le categorie di golfisti. La “Bibbia delle regole” è un tometto di 234 pagine risultato del lavoro dei Comitati delle regole del Golf del R. & A. Rules Limited (Royal and Ancient Golf Club of St. Andrews) e dell’USGA (United States Golf Association), a seguito di consultazioni con altri organismi golfistici nel mondo. E se in questo periodo storico parliamo di regole credo che non facciamo male, anzi! Tutt’altro che facile è stabilire le regole, applicarle, farle applicare soprattutto ai più giovani o ai giovanissimi. Gli psicologi ci illustrano che le regole vanno scritte, esposte e fatte rispettare e così hanno fatto gli estensori delle regole del Golf inclini all’étiquette e alle definizioni: credo che genitori ed educatori in genere ne sappiano qualcosa....Credo che un po’ di allenamento con le Rego- le del golf, le definizioni e l’étiquette possano essere di aiuto e supporto all’impostazione e “inquadramento” dei nostri giovani e giova- nissimi.Tutto ciò ne fa uno sport di disciplina, di allenamento e di tenuta mentale! Insomma uno sport dove vige una sorta di codice d’onore; chi viola le regole si dovrebbe “autodenunciare” chiamando un giudice e chiedendo come dovrebbe, nel caso specifico, comportarsi. In effetti non credo che esista altro sport con un codice di onestà di tal portata, di tale trasparenza: assolutamente brillante.
Ma per fortuna a mitigare tale rigidità normativa ed al di là delle regole scritte, esiste l’Han- dicap di gioco, - un sistema “a vantaggio” - una sorta di democratizzazione delle abilità, che rende il gioco equo, paritario, equilibrato e che consente di provare l’ebbrezza di giocarcela - “ad armi pari” - fino alla fine anche con un professionista; e questo il golf lo permette. In sostanza, più un giocatore è bravo, meno colpi gli sono concessi per chiudere ogni buca. Bene, ciò detto, concludo con una grande emozione non ancora dimenticata: fantastico vedere il “nostro” Francesco Molinari chiu dere a -22 davanti a Danny Willet (-21) dopo un acceso duello finale in cui entrambi hanno espresso un golf di altissimo livello. Tutto il resto è “solo” cronaca ma anche storia, la storia del Golf all’Open d’Italia 2016.
“ Nelle ultime buche non avevo più energia e nemmeno il controllo dei colpi; ho concluso il torneo guidato dall’istinto” ha dichiarato Francesco Molinari al termine della gara...e ciò è la conferma di cosa significhi, in estrema sintesi, “giocare”. That’s Golf!!!